Blogger lesbiche e referendum: dov’è che era il mio ombelico?

Ma quanto ci piaceva la blogger lesbica siriana? Blogger: quindi informata, creativa, intellettualmente vivace. Lesbica: quindi minoranza perseguitata (e lesbica out, quindi anche coraggiosa). Siriana, quindi esotica il giusto e vittima di un regime oppressivo. Ci piaceva tanto tanto a noi democratici lettori di Repubblica. Invece era uno scozzese: maschio, eterosessuale, sposato e sovrappeso. Oh, non siamo mica gli unici a esserci cascati. Però. Insomma. Però.

Ci piace Altan che dice quattro sì ai referendum, ci piace Saviano che legge le sue liste, ci piace la Dandini che ride di tutto, ci piace fare le battute sulle colpe di Pisapia, ci piace scendere in piazza per difendere di volta in volta la stampa, le donne, la giustizia e chiamarci sempre la parte migliore dell’Italia. Vorrei tanto che questa fosse la volta buona, che il governo cadesse adesso, domani, dopo le sconfitte delle amministrative e dei referendum. Anche perché vorrei abbandonare questa militanza di gente perbene e provare a pensarci un po’ di più.

Non ero mica sicurissima dei quattro sì, io. Ma ho rinunciato a leggere davvero i quattro quesiti e ho votato come bisognava votare per dire quattro no a questo governo. Era questo l’obiettivo, vero? E stasera andrò in piazza a festeggiare, se ci sarà davvero ragione di far festa. Ma quando torneremo a essere un paese normale, con una destra e una sinistra normali, potremo smetterla di pretendere di essere i migliori? Ho il sospetto che sia anche per questo che son diciott’anni che non riusciamo a parlare con l’altra parte del paese.
Provateci voi a sentirvi spiegare, da gente con più titoli di studio di voi e probabilmente anche più soldi, che lei è migliore perché ha capito che aspetto deve avere l’Italia. E provateci voi a vederla poi manifestare per la libertà di stampa insieme all’ordine dei giornalisti, o contro al nucleare seguendo l’appello di un cantante, a votare in massa per un referendum di cui, è chiaro, nessuno ha capito poi molto. Provateci voi a sentirla parlare del gay pride come di una parata di gente buffa e tanto colorata che balla Raffaella Carrà e adora Lady Gaga. E poi, risatina, a vederla palpitare per una combattiva blogger lesbica siriana che si rivela essere un burlone scozzese, peloso e con la panza. Risatina, risatina, risatina.

(A scanso di equivoci: questa non è una svolta neoconservatrice filoliberista. E tranquilli: non ho buttato le mie tenute da manifestazione primaverile. Ma insomma: campagna referendaria, commenti al gay pride, bufala della blogger. Voglio poter trovare tutto questo ridicolo, senza farmi venire crisi identitarie o mettere in dubbio la mia granitica sinistrorsità. E per favore non ditemi che se non ci riesco è colpa di Berlusconi).

5 pensieri su “Blogger lesbiche e referendum: dov’è che era il mio ombelico?

  1. Non siamo noi che siamo la parte migliore dell’Italia. Noi siamo normali. Sono loro che sono la parte peggiore.
    Bello sarebbe se anche a destra le persone normali (che ci sono, senza dubbio) potessero emergere e confrontarsi con noi con ragionevolezza, buon senso, pacatezza, serietà, su un piano di pari dignità. Non questo schifo che appesta il Paese da anni.
    M.C.

  2. Vuoi dire che sull’argomento omosessuali certa sinistra è peggio della destra perché è più ipocrita? Perché gli scappa comunque la risatina, la stessa risatna che sugli altri temi di sinistra non si farebbero certo scappare. Vuoi dire che sul tema in questione la destra è meglio perché almeno non è ipocrita e non ostenta politically correctness peraltro non riuscitissima? Se ho capito bene il senso del tuo post, hai assolutamente ragione. Un tema mai abbastanza toccato.

    1. voglio dire questo, sì.
      e aggiungo:
      1. è uno dei pochi casi in cui la base riesce a essere peggiore della dirigenza (anche perché ormai nella dirigenza ci sono omosessuali out che lavorano bene e con coraggio. e poi è più facile migliorare la dirigenza: sono di meno…)
      2. la cosa è ancora più marcata quando si affronta il sottoargomento omosessuali-femmine.
      ma finirà, vero?

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